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Texty: Giorgio Gaber. Far Finta Di Essere Sani (registrazione dello spettacolo live, 1973). La Nave.


[parlato]: Una nave grande, enorme, che va, va, va. Non si sa dove va, non si sa quando e partita. E sopra: tutti. La nave e la vita.

La nave e come una nave
ed essendo una nave e abbastanza normale che vada in mare.
Il mare, com'e naturale,
immobile e piatto e quasi perfetto sta li sempre uguale.
La nave ha anche un motore
ed avendo un motore non sa dove va ma continua ad andare.
Avanti, avanti, avanti, si puo spingere di piu
insieme nella vita a testa in su.

La nave e sopra la nave
a parte le masse, son tutti presenti gli amici e i parenti.

[parlato]: Manca solo il nonno, povero nonno.

Per tutti c'e un buon trattamento
ognuno ha il suo posto nel proprio recinto
mi sembra anche giusto.

[parlato]: Prima classe, seconda classe, terza classe e poi le donne, i negri, eccetera, eccetera.

La nave e una nave di classe,
il legno del ponte e dipinto di bianco e molto elegante.

[parlato]: Bello questo ponte bianco, e un ponte meraviglioso, bianco, guarda che ponte bianco. Non ho mai visto una nave rossa: un po' volgare effettivamente...

Avanti, avanti, avanti, si puo spingere di piu
insieme nella vita a testa in su.

Sul mare la nave biancheggia
ha un fascino strano cosi suggestiva anche quando beccheggia.

[parlato]: E un fascino che di dentro... mi sento poco bene, pero,eh.

Ma basta distrarsi la mente
usare il cervello, pensare un istante a qualcosa di bello.

[parlato]: Si, devo pensare a qualcosa di bello che mi distragga, che mi passa il mal di stomaco. Vediamo un po', a cosa posso pensare? Alla mia ragazza, si, a Maria, "Maria la liberta...", Maria il vomito! (1) Dio... Ecco ce la faccio... si, si, mi concentro, ecco si, si mi vedo... la mia mano scivola si, scivola, scivola sui capelli, si, va giu, giu, si, sulle spalle, si, va giu si, sui seni si, va giu si, va giu, va giu... Mi torna tutto su...

Il mare, com'e strano il mare,
non e che non senta la sua poesia ma mi fa vomitare.

[parlato]: Devo pensare a qualcosa di piu convincente, a un dolore, un dolore enorme. Al nonno. Si, al povero nonno. Ha sempre funzionato il nonno. Si, vediamo un po'... Mio nonno mori tragicamente nel Trentasei, come Gozzano. Gli ero cosi affezionato, era massone, alto, bel portamento, coi baffi, col fiocco. Aveva sposato la zia di una biscugina, l'Elvira, si, te la ricordi? Che vita povero nonno. Ogni tanto spariva. Bevitore eh, gran bevitore... a un certo punto il fegato... a pezzi, spappolato, putrefatto... sto male. Mi torna il vomito, devo resistere, non posso essere il primo, devo resistere!

Avanti, avanti, avanti, si puo spingere di piu
insieme nella vita a testa in su.

Il mare e un po' troppo vitale
la gente si sbianca ma fa resistenza non vuole star male.

[parlato]: Pensate al nonno! Al nonno!

Sul ponte che e fatto a tre piani
in terza e in seconda e anche in prima si sentono rantoli strani

[parlato]: No da quelli di prima non me l'aspettavo....

Il mare diventa piu grosso
dai piani di sopra su quelli di sotto si vomita addosso.

[parlato]: Una battaglia, una battaglia che cresce: quelli di prima vomitano su quelli di seconda, quelli di seconda su quelli di terza. Lo scontro e sfrenato, violento, la gente rimanda, reagisce, boccheggia, un prete esorta a volersi bene, poi si inginocchia e vomita anche l'anima. Un carabiniere mi tiene, allora io mi puntello, cerco di vomitare verso l'alto ma non ci arrivo. Quelli di sopra hanno la meglio, si sporgono piu che possono per vomitare, una vera cascata, una violenza, uno scroscio di conati, un rovescio di filamenti, la nave e tutta piena, tutta piena di vomito...

Avanti, avanti, avanti, si puo spingere di piu
insieme nella vita a testa in su
insieme nella vita a testa in su
insieme nella vita a testa in su